Scrittore croato. Dopo un periodo trascorso
a Vienna dove esercitò la professione di giornalista, ritornò in
patria (1868), divenendo direttore del Teatro Nazionale e della rivista
letteraria croata “Vijenac”. Si dedicò quindi alla
letteratura, divenendo lo scrittore più popolare e più fecondo del
periodo romantico croato. Scrisse poesie epiche e patriottiche, novelle, romanzi
a sfondo storico, trattando soprattutto argomenti di storia croata, antica e
moderna. Tra i suoi romanzi si ricordano:
L'oro dell'orefice (1871), che
ha per sfondo le lotte tra aristocrazia e proletariato nella Zagabria del
Cinquecento, considerato il suo capolavoro;
La rivolta dei contadini
(1877), rievocazione romanzata dell'insurrezione antifeudale di Matija Gubec.
Š. fu anche autore teatrale (
Violetta, 1866), traduttore e
critico letterario (importanti le sue teorie artistiche esposte, tra l'altro,
nell'articolo
La nostra letteratura, 1865) (Zagabria 1838-1881).